venerdì 23 marzo 2012

Via Crucis del venerdì (parte3)

Le stazioni che rivivremo oggi nella nostra Via Crucis settimanale sono quelle comprese tra l'ottava e l'undicesima stazione:



STAZIONE VIII: Gesù incontra le donne di Gerusalemme

G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Disse Gesù: «Figlie di Gerusalemme, non piangete per me; piangete piuttosto per voi stesse e per i vostri figli» (Luca 23,28).

Riflessione di Martin Luther King 

Io ho un sogno. Sogno che un giorno gli uomini si solleveranno e capiranno che sono fatti per vivere come fratelli. Sogno che un giorno la giustizia scorrerà come l’acqua e la rettitudine come un fiume irruente. Sogno che un giorno la guerra cesserà e gli uomini trasformeranno le loro spade in aratri, le lance in falci; le nazioni non si scaglieranno più le une contro le altre e non progetteranno più la guerra.
Sarà un giorno meraviglioso quello Le stelle del mattino canteranno insieme e i figli di Dio grideranno di gioia!
Del Figliolo tuo trafitto
per scontare il mio delitto
condivido ogni dolor.

Ti saluto, o croce santa, che portasti il Redentor; 
gloria, lode, onor ti canta ogni lingua e ogni cuor.

STAZIONE IX: Gesù cade la terza volta

G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Disse Gesù: «Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio» (Luca 9,62).

Riflessione di papa Benedetto XVI 

L’uomo è caduto e cade sempre di nuovo: quante volte egli diventa la caricatura di se stesso, non più immagine di Dio, ma qualcosa che mette in ridicolo il Creatore. Nella caduta di Gesù sotto il peso della croce appare l’intero suo percorso: il suo volontario abbassamento per sollevarci dal nostro orgoglio. E nello stesso tempo emerge la natura del nostro orgoglio: la superbia con cui vogliamo emanciparci da Dio per dar forma alla nostra vita da soli.

Dolce madre dell’amore,
fa’ che il grande tuo dolore
io senta pure in me.

Ti saluto, o croce santa, che portasti il Redentor; 
gloria, lode, onor ti canta ogni lingua e ogni cuor.

STAZIONE X: Gesù è spogliato delle vesti

G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Disse Gesù: «Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti» (Matteo 5,44-45).

Riflessione di fratel Charles de Foucauld 

Tutto ciò, mio Dio, tu l’hai sofferto per amore, per amor nostro, per farci santi, per costringerci ad amarti alla vista del tuo immenso amore. Non fu certo per redimerci che tu hai tanto sofferto, o Gesù [...]. Il tuo più piccolo atto ha un valore infinito, perché è l’atto di un Dio, e sarebbe bastato in abbondanza a redimere mille mondi [...]. Tu l’hai fatto per farci santi, per portarci, per costringerci ad amarti liberamente, perché l’amore è il mezzo più potente per attrarre l’amore.

Fa’ che il tuo materno affetto
per tuo Figlio benedetto 
mi commuova e infiammi il cuor.
Ti saluto, o croce santa, che portasti il Redentor; 
gloria, lode, onor ti canta ogni lingua e ogni cuor.

STAZIONE XI: Gesù è inchiodato sulla Croce

G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Disse Gesù: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno» (Luca 23,34).

Riflessione di Papa Giovanni XXIII 

Impariamo da Gesù a non arrabbiarci, a non perdere la pazienza con nessuno, a non nutrire nel nostro cuore avversioni per quelli che, crediamo, ci abbiano fatto del male. Impariamo a compatirci l’un l’altro, perché tutti abbiamo i nostri difetti, e chi non ne ha uno, ne ha un altro. Impariamo a volere bene a tutti; mi capite? A tutti, anche a quelli che ci fanno del male o ce ne hanno fatto. Impariamo a perdonare, a pregare anche per loro, che forse dinanzi a Dio sono più buoni di noi.

Le ferite che il peccato
sul suo corpo ha provocato 
siano impresse, o madre, in me.

Ti saluto, o croce santa, che portasti il Redentor; 
gloria, lode, onor ti canta ogni lingua e ogni cuor.






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