sabato 5 ottobre 2013

Il flauto di Dio

Rivedendo le immagini e rileggendo le parole pronunciate ieri dal S.Padre in occasione della visita pastorale ad Assisi ho ripensato ad un articolo, letto qualche settimana fa, sul bimestrale "la voce della Verna" scritto da Fr. Bruno Marcucci ofm che vi voglio riproporre qui di seguito:

"Guardo alla piccola finestra a strapiombo sulle colonne di roccia dalle quali Dino Campana vide "staccarsi una tortora e volare verso le valli immensamente aperte".
E' un giorno finalmente sereno. Boschi e prati verdi, punteggiati di giallo, si susseguono fino a perdersi lontano nel viola sfumato dei monti che orlano lo splendido altopiano del Casentino.
Anche un gregge si sposta lentamente fino a sparire dietro un leggero rilievo addobbato di ginestre in fiore: lo accompagna un canto che si fa sempre più tenue, fino a svanire in lontananza.
Contemplo incantato questo tripudio di luce e di colori, e penso già alla sera, quando il cielo si popolerà di stelle, splendide come zaffiri custoditi nel cofano della notte: sinfonia di luce e mistero scritta sui veli fluttuanti della via lattea.
E' difficile spiegarlo, ma sento che queste note fatte di luce e di colori, accompagnate dai leggeri capricci del vento, non passeranno. Anche quando davanti alla piccola finestra l'inverno riporterà i fiocchi di neve sospinti vorticosamente dall'impeto della tramontana, nulla si perderà: nel cuore resterà il dono delle armonie che in ogni stagione accompagnano il nostro cammino. La bufera sarà un'altra nota della medesima sinfonia.
Non posso più parlare di "effimero". Anche il fiore di un giorno, il rosso di una nube che si accende al tramonto e svanisce nel breve spazio di un'ora, rimangono eterni. Perché sento ancora nel cuore l'incanto lontano dell'infanzia, quando bastava un suono di campana, un respiro di vento o il fitto dialogare dell'acqua dei ruscelli montani per farmi felice? Sono eterni, Signore, perché Tu li deponi nel nostro cuore, e non si cancelleranno mai più. E' Santo Francesco che mi ha aperto a comprendere le armonie che Tu mi deponi nel cuore e mi parleranno in eterno di Te:
"Laudato sie, mi'Signore, cum tutte le Tue creature... laudato si' mi' Signore per Sora nostra madre terra la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba!". La voce di Francesco mi ha fatto strada. Il mondo mi si rivela come un flauto armonioso, col quale Tu Dio, moduli le note del tuo amore per me, per noi, per tutti! Quelle note quotidianamente narrano la Tua bellezza, il Tuo amore; plasmano il mio cuore perché possa rispondere "Altissimo, onnipotente, bon Signore!"."

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