sabato 7 aprile 2012

Non è qui. E' risorto

Concludiamo le nostre riflessioni sul triduo pasquale tratte dal volume "Cristo, mia speranza, è risorto" di don Giuseppe Turani con la veglia pasquale:

Significato e contenuti della veglia pasquale


Il messale di Paolo VI dichiara che "per antichissima tradizione questa è la notte di veglia in onore del Signore.
I fedeli, portando in mano, secondo l'ammonizione del Vangelo, la lampada accesa, assomigliano a coloro che attendono il Signore al suo ritorno, in modo che, quando egli verrà, li trovi vigilanti e li faccia sedere alla sua mensa".
La veglia si svolge in questo modo: dopo un breve "lucernario" (liturgia della luce) la Chiesa medita le "meraviglie" che il Signore ha compiuto per il suo popolo fin dall'inizio e confida nella sua promessa (liturgia della Parola), fino al momento in cui, avvicinandosi il giorno della risurrezione, con i suoi figli rigenerati del battesimo (liturgia dell'acqua), è invitata alla mensa, che il Risorto ha preparato al suo popolo per mezzo della sua morte e risurrezione (liturgia eucaristica).
Tutta la celebrazione della veglia si svolge di notte, quindi deve cominciare prima dell'inizio della notte o terminare prima dell'alba della domenica.

Liturgia della luce


[...] L'apertura vuole sottolineare che la luce di Cristo, risorto nella gloria, dissipa le tenebre del nostro cuore e del nostro spirito. Il cero pasquale, acceso al fuoco benedetto, proprio in virtù del suo significato, deve essere di cera, non di plastica, per rappresentare una degna guida al popolo. Come il popolo d'Israele era guidato nel deserto da una colonna di fuoco, così moggi il popolo della nuova alleanza cammina al seguito del Risorto. [...]

Liturgia della Parola


In questa veglia, madre di tutte le veglie, sono proposte nove letture: sette tratte dall'Antico Testamento e due dal Nuovo. Al termine di ogni lettura un'orazione mostra in che modo la Pasqua cristiana porta a compimento le promesse e l'alleanza del passato. [...]
Ecco lo schema delle letture:

  • Genesi 1,1 - 2,2: La creazione
  • Genesi 22,1 - 18: Sacrificio di Abramo
  • Esodo 14,15 - 15,1: Il passaggio del Mar Rosso
  • Isaia 54,5 - 14: La nuova Gerusalemme
  • Isaia 55,1 - 11: La salvezza gratuitamente offerta a tutti gli uomini
  • Baruc 3,9 - 15.32 - 4,4: La fonte della sapienza
  • Ezechiele 36,16 - 17a.18 - 28: Un cuore nuovo e uno spirito nuovo
  • Romani 6,3 - 11: Cristo risuscitato dai morti non muore più
  • Matteo 28,1 - 10: Le donne al sepolcro vuoto. [...]
Liturgia dell'acqua

Anticamente la notte di pasqua celebrava i sacramenti dell'iniziazione cristiana con la seguente struttura: la processione al fonte battesimale, la benedizione del fonte, il battesimo, la cresima e il passaggio alla celebrazione eucaristica. Venendo meno la presenza dei catecumeni, la veglia conservò i riti battesimali e fece della benedizione dell'acqua il culmine del momento celebrativo. La benedizione evoca i grandi momenti della storia della salvezza in cui l'acqua ha giocato un ruolo di rilievo: la creazione, quando lo Spirito di Dio soffiava nell'acqua la forza che santifica; il diluvio, durante il quale l'acqua ha prefigurato la morte al peccato e la nascita a una giustizia nuova; il passaggio del mar Rosso, segno di salvezza; il battesimo di Gesù e la sua morte in croce, quando dal suo costato aperto uscirono sangue e acqua; la missione affidata agli apostoli di battezzare "nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo". L'aspersione con l'acqua battesimale esprime il dono pasquale della pace che nasce da una nuova vita innescata in Cristo risorto [...]

Liturgia eucaristica

L'Eucarestia, sacramento pasquale, memoriale della morte e risurrezione di Cristo, è il punto culminante e fondamentale della veglia. Richiede il massimo di espressività, senza lasciarsi prendere dall'ansia di terminare. Due gesti indicativi che è bene non tralasciare sono rappresentati dalla processione offertoriale e dalla comunione al pane e al vino proposta all'intera assemblea per esprimere la pienezza del segno eucaristico. [...] Una nota conclusiva. La veglia pasquale favorisce il coinvolgimento di tutta la persona mediante i cinque sensi: con la vista si contempla il fuoco nuovo, con l'udito si ascolta la Parola, con il tatto si tocca l'acqua battesimale, con il gusto ci si nutre alla mensa eucaristica, con l'odorato ci si inebria dell'incenso della vita risorta.

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